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Vita Civile ..:Torna indietro:..
TUTTI A MESTRE
di Luciano - inviato il 10/12/2008 (letto 3562 volte - 20 commenti)

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TUTTI A MESTRE
Acqua alta, tanto alta, il 1 dicembre. Qualcuno molto esperto, di cui non ricordo il nome, ha detto che acque alte così avvengono solo ogni 20 anni. (???). Oggi 10 dicembre acqua alta, domani 11 dicembre, secondo le previsioni, acqua altissima, dopodomani 12 dicembre, acqua altississima (qualche vecchio che crede di conoscere bene le maree e la situazione attuale ha pronosticato un drammatico 1.97, quello è un matto da legare). In dieci giorni sono invecchiato di quarant'anni e non me ne sono accorto. Il primo di dicembre mi sono arrivati degli sms ogni mezz'ora che mi comunicavano le previsioni delle acque alte: 1.15 - 1.30 - 1.45 a quel punto ho spento il cellulare, ma dove volevano arrivare. Ho monitorato tutto il giorno il Canale Osellino e grazie ad un muro costruito dopo l'alluvione del 4 novembre i liquami limacciosi del canale non sono straripati e non hanno innondato in mio quartiere. Noi possiamo sopravvivere alle maree fino a 2.10 poi dobbiamo arrenderci, Viale San Marco con 2.10 invece finisce male poichè il primo dicembre mancavano 10 centimetri (1.70) perchè il canale straripasse.
A Venezia chiudono. Chiudono i pasticceri, chiudono i panettieri, chiudono i negozi di souvenir, chiudono le osterie, chiudono in molti e il prossimo anno sarà peggio a causa di una crisi mondiale inventata e costruita ad arte. Nessuno compra più nulla ed io in testa. Non più scarpe nuove, non più abiti nuovi, meno pane e meno pasta, la frutta contata, la verdura contata, via le riviste specializzate, via il gazzettino e via la nuova, così creo meno spazzatura e meno materiali da riciclare e meno inquinamento. Forse creerò disoccupazione, e che devo fare? Avevo una bella pensione e se avrò la sfortuna di vivere a lungo dovrò andare a mangiare dai frati perchè l'euro m'ha fregato e qualcuno si sta riempiendo le tasche con i miei soldi e con quelli di milioni di cittadini che finiranno in coda alla mensa dei frati capuccini.
Un paio di pantaloni di velluto li pagavo normalmente 60/80.000 delle vecchie lirette. Adesso li pago 60/80 euro: il doppio! Ma la mia pensione non è raddoppiata, anzi è stata erosa dalle nuove tasse, e allora che fare? Qualcosa però si riesce a recuperare, credetemi. Intanto bisogna fare gli acquisti nei negozi degli amici. Poi bisogna avere un po' di faccia tosta e chiedere sconti al dentista, ai medici specialisti, all'idraulico, al meccanico e così via. E' pur vero che nessuno dà niente per niente, ma in fondo se non voglio finire al supermercato della provvidenza, per il momento mi arrangio così. Così per risparmiere cerco sempre di comprare italiano e chiedo italiano soprattutto per la frutta e le verdure.
L'attuale amministrazione del nostro Comune ha approvato nel 2007 il nuovo PRG della Terraferma Veneziana. Sono previste nuove costruzioni con doppi servizi, riscaldamento autonomo a gas metano, terrazzino privato, garage e posto macchina all'esterno in quasi tutte le località di Mestre per circa 30.000 (40.000) nuovi abitanti. I residui volumi dei PRG del passato prevedono nuove costruzioni per altri 10.000 nuovi abitanti (stime per difetto). Poi ci sono immobili in vendita, nuovi e vecchi, in centro e in periferia di tutte le dimensioni e per tutte le tasche (che devono essere piene s'intende) per circa 10.000 nuovi abitanti (stime per difetto). Ad occhio e croce i veneziani, quelli veri ci stanno tutti. E poi abbiamo supermercati e ipermercati in ogni angolo della città ove puoi trovare di tutto e di più, anche imitazioni di prodotti cinesi fatti in Italia. E con l'auto, in meno di un'ora, arrivi in tutti gli ipermercati di Padova, di Treviso, di Vicenza, di Pordenone. Anche se non fai acquisti stai al caldo d'inverno e al fresco d'estate e vedi tante luci colorate, luci abbaglianti, musica, sei al coperto, il parcheggio è gratuito e anche i servizi igienici sono gratuiti, e puoi incontrare tantissima gente di tutto il mondo e di tutte le lingue. Se hai sete e fame con 3/4 euro ti fai due tramezzini e 1/2 di minerale gas.
Il MOSE non lo vuole nessuno, non si sa se riusciranno a finirlo e se funzionerà. E poi chi si farà carico del costo della manutenzione e della gestione di tutto quel marchingegno con pompe che pompano acqua e che svuotano acqua e che in futuro per mantere i 110 cm pomperanno e svuoteranno in continuazione? E allora TUTTI A MESTRE a rifondare Venezia! E Venezia e la sua Laguna? INTERRIAMOLA fino a + 2.60, anzi fino a + 3.30 così teniamo conto anche dello scioglimento dei ghiacci e il MOSE diventerà un pezzo da museo. In fondo con un nuovo interramento perdiamo solo i piani terra e possiamo entrare in Palazzo Ducale dal primo piano. Tanto ormai la Vecchia Signora è diventata carne da cannone. Un parco dei divertimenti. Un usa e getta quotidiano di molti che sono convinti che la laguna sia il mare Adriatico o un lago d'acqua dolce, di molti che chiedono perchè l'ovovia non la facciamo correre lungo il Canal Grande o in quota sopra i tetti per avere una visione panoramica della città a volo d'uccello.
Allego a questa mia una bella foto romantica di Mestre, scattata alle 7.30 del mattino di un giorno di dicembre del 1990, quando ancora non erano incominciati i lavori del tram, le pulizie dei fossi e deglii scolmatori, la costruzione della metropolitana di superficie, la riparazione delle vecchie fognature che hanno provocato le innondazioni da fogna del 2006 e del 2007, la costruzione delle 11 criticità messe in atto nel 1994 insomma un po' di confusione in quasi tutte le strade di Mestre, ma prima o poi passerà. Vedrete quando inizieranno i lavori del tram sul Ponte della Libertà. Gli adetti ai lavori parlano di un po' di disagio ed io aggiungo un po' di disagio che durerà a lungo. Sarà come isolare Venezia dal resto del mondo. Comunque c'è sempre il treno e un posto in un garage di Mestre si può sempre trovare perchè i Mestrini naturalizzati parcheggiano in strada sulle striscie blu (a pagamento), ce ne sono dapertutto anche al parco di San Giuliano e se vai nel nuovo ospedale Dell'Angelo, il parcheggio è a pagamento e allora devi uscire dalla parte delle ambulanze che non pagano il parcheggio, per il momento. E poi ci sono chilometri e chilometri e chilometri di piste ciclabili che non sono a pagamento. Puoi correre gratuitamente con la tua bici, che deve essere munita di catena di sicurezza bella pesante con lucchetto da mezzo chilo, tutto il giorno e non paghi una lira, devi solo stare attento a non investire le signore anziane che sembra camminino meglio sulle piste ciclabili invece che sui marciapiedi.
MESTRE è una città meravigliosa e si vive meravigliosamente bene, si vive che è un piacere, vi aspettiamo tutti magari per una partita a scopone.

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Commenti a questo articolo
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Inviato da: Simone

"MESTRE è una città meravigliosa e si vive meravigliosamente bene, si vive che è un piacere, vi aspettiamo tutti magari per una partita a scopone"

La"città"di mestre"dal 1932 non esiste più. La realtà è che dopo il ponte (il Ponte per eccellenza, translagunare) le città si chiamano Spinea, Marcon, Mira, Mogliano, Quarto d'Altino.
Mestre non e mai stata"città", ma semplicemente una parte di Venezia, tale e quali come sone le sue isole o le barene. Il problema e che "mestre" è anche pessima, ed aggiungo io, brutta proprio. Si vive malissimo, è piena di delinquenza, di persone che si menano, di prostituzione, di capolarato, d'inquinamento, di rumore, di disagio a tutti i livelli sociali, di droga, colpita da moltissima disoccupazione con l'oramai chiusura della zona industriale veneziana di Porto Marghera, e anche da un pesante esodo tenuto in silenzio, abbastanza scomda visto le chilometriche code orarie giornaliere, e per i servizi pubblici inesistenti nel corso della notte, ed è pure molto più cara rispetto a città (vere)che gravitano nelle vicinanze, sia per i generi alimentari (gli ipermercati fuori mestre sono molto più convenienti, es.Auchan-Mestre ValeCenter-Marcon) che per quanto riguarda il costo delle abitazioni (es.mestre/Spinea).
Lo scrive uno che vive a Chirignago. E'inutile stravolgere il linguaggio, visto che i nostri amministratori da noi a Venezia sono capaci pure in quello, ma al contrario bisogna ricominciare a dare anche alle piccole cose la loro giusta definizione. Ed altro che cavolate dei giornali e menate varie, come la city futura, il centro del nord-est : mestre senza Venezia"città", farà molto presto a diventare ad un livello inferiore di Termoli o di Nocera Superiore. Un terrafermino innamorato della bella laguna.

Inviato il 11-12-2008 19:12
Inviato da: annachiara (annachiara960@yahoo.it)

"Mestre è un centro abitato compreso nel territorio comunale della Città di Venezia. Costituisce assieme a Carpenedo la Municipalità di Mestre-Carpenedo.
Un tempo ben distinta dagli altri centri della terraferma, Mestre, soprattutto dal secondo dopoguerra ha visto una rapida crescita urbana che l'ha portata a costituire con gli stessi una vasta conurbazione. Per questo motivo, con il toponimo "Mestre" spesso si intende, per estensione, tutta la terraferma veneziana.
Già comune autonomo, dal 1808 al 1926, nel 1923 le è stato conferito il titolo di città con il quale è tuttora nota."
Da Wikipedia
Non mi risulta che qualcuno l'abbia declassata a paese, sobborgo, frazione, borgata, quartiere, ecc. lasciamole almeno questo visto che ogni giorno che passa la macchina di Carlo lavora sempre più intensamente.

Inviato il 12-12-2008 00:57
Inviato da: Simone

...nel territorio comunale della Città di Venezia...appunto, città di Venezia.
Il resto, con le varie definizioni, i neologismi su di essa, sono solo bugie linguistiche degli ultimi 20 anni creati appositamente dalla politica cittadina per continuare a rimanere nella confusione.
Comunque Wikipedia è scritta da persone, non è la legge del cielo! E come tutti, anche loro di W.possono scrivere le cavolate che vogliono. Fatto stà che quattro referendum votati dai "mestrini" non l'hanno evoluta a città, ma l'hanno lasciata tale e quale nella condizione posta dopo l'abolizione del suo comune (di Mestre), e non solo, oltre a quelli di Chirignago e Favaro. Non esiste un "Sindaco di Mestre", nè i vigili urbani di Mestre, nè le scuole comunali di Mestre...esiste un prosindico, ma non si capisce nemmeno cosa faccia, visto che a "Mestre" appunto non esiste nemmeno il sindaco, che come sappiamo tutti è quello di Venezia, e visto chè c'è gia una municiapalità ed un presidente che la governa. Come scritto quindi, esiste una municipalità, e questa è tale e quale quella che è attualmente Mestre. Ci siamo ridotti ad essere allora un semplice toponomino? A questo riguardo allora, al sottoscritto del toponomino non importa nulla, se abiti in una città che si chiama Venezia. E'inutile continuare a prenderci in giro, Mestre non è più stata una città, nemmeno per quelli che ancora ci abitano che sono poi coloro che hanno "votato" per rimanere Venezia. Ovvero, i 3/4 della popolazione di "terraferma" veneziana.

Inviato il 17-12-2008 21:18
Inviato da: Luigi

Cos'è? Con il toponomino Mestre si intende tutta la terraferma veneziana? Ma non diciamo idiozie e baggianate. Sono e scrivo da Mirano, con il piffero che Mestre è Mirano! Ma nemmeno Spinea, e neppur anche Mira. E'pretendo che a queste città che s'incontrano dopo la fine del Comune di Venezia venga dato il titolo di provincia di Venezia, e non di terraferma veneziana, in quanto noi a differenza del "toponomino"Mestre abbiamo una chiara identità, data dalla certezza del comune che abbiamo e che Mestre non ha, e non abbiamo nulla a che fare con la città di venezia, in quanto non siamo compresi nel suo territorio, ma bensi'nella sua provincia. Cosa che Mestre non è poichè inserita nella città di Venezia, visto che non fà nemmeno comune. Buona sera. Luigi

Inviato il 18-12-2008 01:10
Inviato da: Umberto Sartori

Mestre ha conseguito il titolo astratto (o araldico) di Città con un Regio decreto nel 1926, conferito in considerazione dei meriti e del valore militari dimostrati dai suoi abitanti in più di una occasione, sia sotto forma di Fedeltà allo Stato Veneto sia di ardore risorgimentale. sia di Patriottismo nell'allora recente Prima Guerra Mondiale.
Il nome di Città non ha infatti altro valore che morale. Il riconoscimento a una <i>Communitas</i> della dignità di <i>Civitas</i>, ovvero insieme di individui ciascuno disposto al sacrificio personale in favore del Bene Comune.

Penso che da Veneziani dovremmo vedere Mestre, con i suoi borghi (oggi quartieri), come una città sorella di Venezia nell'ambito della Tradizione culturale del Veneto Dominio. Per secoli questa Citta sorella ha svolto a tutti gli effetti il ruolo di Cittadella di Venezia, commerciale e militare. Per ragioni esclusivamente geografiche e amministrative, e con ragione, si è venuta a considerare Mestre alla stregua di un quartiere di Venezia, ma è indubbio che questo "Quartiere" ha le sue radici Tradizionali, anche riguardo alla Fedelta alla Serenissima, nella Cultura Trevigiana. Chiunque abbia esperienza sociale a Mestre può notare la differente impostazione culturale ed esistenziale, nel rapporto con la città, fra un Nativo mestrino e un veneziano Esule.
Tra questi ultimi, i sentimenti civici più diffusi sono un malinconico rancore verso il Centro Storico associato a un noncurante disprezzo estetico per Mestre e a una esaltazione invece delle "comodità moderne" che questa offre.
I nativi mestrini invece, sembrano più inclini all'essere addolorati per il destino ormai evidente della Serenissima che atavicamente avevano deciso di ammirare e servire in simbiosi con la loro propria Civitas.
Riguardo alla valutazione estetico-architettonica di Mestre le risposte più frequenti fra i nativi si limitano a dichiarare la non paragonabilità con Venezia, ma sono ricche anche di scorci poetici. E tutti indistintamente gli scorci poetici mestrini sono di stile trevigiano. Rogge, mulini, anse di rivi dolci, carrarecce e aie.

Inviato il 18-12-2008 14:06
Sito web: www.ourvenice.org
Inviato da: Tello

Pensa tè. Non bastavano i nuovi neologismi coniati da qualche patetico quali "città del futuro", "capitale del nord-est" "città della musica" "capoluogo delle infrastrutture", "città dei sapori", adesso ci consegnano persino il toponomino. Vedo comunque con molto piacere che qualcuno dalla provincia veneziana non vuole essere paragonato al toponomino, e giustamente rivendica la propria identità rispetto a qualcos'altro che non si sà se sia carne o pesce, panettone o pandoro, Big gim o Coonan. Ma vaglielo a spiegare a certi personaggi, (per fortuna una minoranza, visto quello che succede ogni volta ai referendum per la ""città""di Mestre) degni solamente di scrivere sugli organi di stampa, che nei convegni e nei dibattiti confondono Mestre con il comune di Spinea, o Maerne (comune) come quartiere di Mestre, o sparacchiano bibbionate come l'Areoporto di Mestre o l'Università Ca'Foscari di Mestre in Via Torino anche se si chiama da 460 anni come la città capoluogo. Se la non nomini rischi che si mettano a frignare, o rischi di fargli piangere come dei bambini piccoli ai quali hai appena comunicato che babbo natale non esiste.

Stravolgere il linguaggio? Concordo. Provincia rispetto a terraferma veneziana? Concordo.Il riconoscimento a una <i>Communitas</i> della dignità di <i>Civitas</i>, ovvero insieme di individui ciascuno disposto al sacrificio personale in favore del Bene Comune? Non concordo, semplicemte perchè a Mestre si è realizzato il più grande scempio e degrado di bene pubblico per oltre 50 anni, degno di essere eretto quale monumento essendo lo scempio italiano più imponente, con addirittura cementificazione della laguna e dei canali che correvano festosi all'interno della ""città"", con distruzioni di opere cancellate da scempi architettonici ancor'oggi ben visibili, e con creazioni di discariche per i sversamenti di prodotti tossici al limite aliena, ancor'oggi nel terreno sottostante (??Parco?? S.Giuliano), e tutto con realizzazioni di profitti personali proprio a discapito "bene comune" di quella parte di Venezia, che ancor'oggi tale è rimasta. Ci mancava persino il toponomino, se lo vengono a sapere quelli del giornale ci ritroveremo a relazionare ai milanesi come la loro città sia divenuta inspiegabilmente Mestre. Pensa te'.

Inviato il 18-12-2008 20:50
Inviato da: Umberto Sartori

Sul riconoscimento del titolo di città non si tratta di concordare o meno. Si tratta di un fatto storico e legislativo, un Regio Decreto del 1926 conferito per meriti passati.
Detto questo, penso che noi veneziani siamo oggi gli ultimi a poter sindacare gli scempi altrui. in Mestre si è edificato troppo e male, ma il motore di questa edificazione selvaggia, oltre a Porto Marghera, è proprio Venezia con la sua fame di case per l'esodo.
E non mi si venga a dire che l'esodo sia stato una manovra verticistica, prova ne sono i nomi delle vie dei nuovi quartieri, dove i venditori di voti si sono fatti pagare con la casa in Terraferma dalle "amministrazioni" in successione alterna... Abbiamo interi quartieri dove le vie prendono nome dai maggiorenti della "sinistra": Togliatti, Gramsci, Fratelli Cervi e via cantando, e altri quartieri, abitati da gente più pia, dove i nomi sono invece di Santi, Papi e Cardinali...
E ancora posso dire che nella maggioranza dei Nativi mestrini sembra presente la consapevolezza del degrado inflitto da forze maggiori alla loro Communitas, invece la maggioranza degli abitanti del Centro Storico ancora si vanagloria dellì antica bellezza di Venezia mentre la prende con noncuranza a martellate.

Di più, la "mostruosità" passivamernte edificata a Mestre potrebbe sempre venir demolita con vantaggio, mentre l'attiva iconoclastia nel Centro Storico ci priva anche delle testimonianze di un possibile mondo differente.

Inviato il 19-12-2008 14:30
Inviato da: elb@so

ieri da piazza Barche è stato tolto la colonna con il leone
di S.Marco... di li passerà il tram ....

elb@so

Inviato il 19-12-2008 17:19
Inviato da: Simone

Elbaso ha scritto: ieri da piazza Barche è stato tolto la colonna con il leone
di S.Marco...

Giustamente, essendo noi Comunitas e città, come tutte le città d'italia e del mondo, anche noi abbiamo il simbolo della nostra"città". Non mi scandalizzo nel sapere che è ststo levato il simbolo secolare di un'altra città che a noi non appartiene, visto che non siamo Venezia.... ma stranamente in questo momento non ricordo proprio qual'è il nostro simbolo...e stranamente non ricordo nemmeno la data di nascità di questa "città" , se non per un decreto legislativo! Capirai, da una parte c'è l'origine mitologica, dall'altra quella per decreto. Un po'come vivere da una parte in una bella casetta caratteristica fatta a mattoni, aperta, vista mare, costruita a mo'di famiglia, con le stanzette belle, calde e decorate, e dall'altra invece in un bel condominio di cemento squadrato, vista sulle ruote dei camion, con la possibilità di vedere il sole 1 ora al giorno per merito del condominio di cemento alto 60 metri che sorge nella parete adiacente alla casa.

Inviato il 30-12-2008 17:31
Inviato da: Tello

Simone, poche parole. Guarda che non è perchè arrivi o abiti a cittaland all'ora ai diritto di prenderti l'esclusiva di questo argomento... :-) Comunque se non c'è un simbolo lo si puo' sempre creare ex-novo. Che ne dici del profilo stilizzato della tangenziale o ancor meglio del disegno di una gru per simboleggiare il passante? Oppure di una bella bandiera bianca con un bella scritta "Cemento" o "LA-GU-NA-GHE-GERA" sopra? Oppure un bel profilo di un parco senza alberi con riportato "La cityland dei parchi"? Pensaci. Vuoi mettere con il leone e con il nome VENEZIA.. Non c'è storia...è tutta un'altra città...appunto un'altro toponomino!

Inviato il 30-12-2008 20:07
Inviato da: Umberto

Lo stemma di Mestre è uno scudo azzurro con croce bianca, circondato fronde di alloro e di quercia. Nei quarti è riportato il Leone di San Marco e le lettere MF per Mestre Fidelis, ricordando appunto la fedeltà di quella Communitas alla Serenissima e in seguito anche all'Itaglia savoiarda.
Il tutto sormontato dalla corona turrita propria appunto del titolo di Città.
Mestrte scelse di essere con venezia appunto assieme alla Marca Trevigiana, di cui era parte. Forse un poco prima, forse contemporaneamente. Ha davvero importanza sapere esattamente quando è nata la città o la sua alleanza con Venezia?
Io penso di no, penso che siano discorsi oziosi con i quali ci distraiamo dalla presente miseria di entrambe le città. E da quello che dovremmo fare per riscattarcene.

Inviato il 31-12-2008 16:14
Inviato da: Aquilotto in Laguna

Mail di inizio anno inviatemi da veneziani che vivono lungo la gronda lagunare. Sperando che possano distruggere i mali di di VENEZIA, quali SOLFATAZIONE, LEGGE SPECIALE ed il PROVINCIALISMO, sopratutto quello del Bugia-a-a-a-ardino.

Il nuovo anno inizia con la prospettiva di imponenti opere pubbliche. Dovrei esserne lieto invece ne provo terrore a causa dell'incapacità ripetutamente dimostrata dal Comune in questo settore. Le prove sarebbero innumerevoli ma ne cito solo alcune. PONTE DI CALATRAVA con ritardi ed enormi spese assolutamente ingiustificate e per giunta ancora in corso vista l'ulteriore richiesta economica dell'impresa costruttrice nei riguardi del Comune e visto che deve ancora essere rovinato dalla ovovia che, come alsolito, non era prevista in origine. CENTRO CANDIANI. Un'opera finita da poco con risultati modesti se paragonati ai costi di costruzione ed esercizio e che si pensa dicambiare radicalmente addossandovi una grande sala teatro-multicinema, come il solito non prevista in origine, e che non potrà che aggiungere un colossale errore al grande errore già commesso. OPERE DI SGRONDO DELLE ACQUE dal territorio che in teoria hanno un tempo di ritorno di 20 anni e cioè ammettono che da un allagamento all'altro debba intercorrere almeno un ventennio mentre in realtà l'abitato mestrino va sotto acqua due o tre volte ogni anno. Le colpe sono molteplici ma và segnalata una fognatura comunale costruita sulla base di un progetto generale obsoleto e pieno di errori senza che gli addetti abbiano sentito la necessità di rifarlo per tempo. La prova inconfutabile è data dal fatto che il Commissario, incaricato di curare l'emergenza dell'ultimo allagamento, ha dovuto invece dedicarsi alla redazione del nuovo progetto generale della fognatura comunale e quindi del programma delle opere fognarie dei prossimi venti anni con un encomiabile ma inadeguato impegno dal quale non possono che derivare ulteriori sofferenze per tutti: il progetto generale della fognatura mestrina non può essere fatto in emergenza, è invece un elaborato essenziale che và ponderato, discusso, modificato, adattato alle mille esigenze di Mestre. Ricordiamoci che buona parte degli allagamenti sono divute alle carenze di progettazione generale! PISTE CICLABILI sorte "a caso" a pezzi e pezzettini scollegati tra di loro e che ora si vorrebbero riordinare per costituire una rete organica impossibile da realizzarsi. Non parliamo del MOSE : un'opera grandiosa della quale si è detto e fatto di tutto senza averne cognizione di causa. Basterà dire che sei mesi fa la si voleva fermare buttando a mare le enormi spese già fatte ed oggi invece la si giudica un rimedio indispensabile senza in realtà ancora sapere se veramente salverà Venezia. Ed ora l'ultima chicca della DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE IN SOTTERRANEO DELLA TANGENZIALE: un'opera colossale che viene portata avanti senza rendersi conto quali sono i problemi, i costi ed i vantaggi. Quello che domina ovunque è l'improvvisazione spesso dettata dal gusto non di risolvere i problemi ma invece di poter accontentare chi urla di più : ponti, fognature, centri culturali, opere grandiose ecc. costruiti senza averne capito l'essenza e l'importanza di realizzare un tutto armonico e coordinato ma con il solo gusto di aver accontentato qualcuno. Di tutto questo, secondo mè, non esiste soluzione ed è questo l'aspetto che mi fa impressione più ancora degli altri argomenti, come detto, pienamente condivisibili. Avevamo un comitato unito che rappresrntava una forza ed ora mi pare che le cose non vadano bene nemmeno lì perchè non sappiamo capirci ed siutarci a vicenda per superare i momenti difficili. In conclusione l'anno nuovo sarà un anno duro! Marcello Meneghin

Salve a tutti. Posso fare gli auguri per il nuovo anno 2009? Credo sia doveroso da parte di tutti scambianoci delle idee. La mia riflessione parte dal discorso che il nostro Sindaco ha voluto indirizzarci, per chi non lo avesse letto troverà sul sito del comune il collegamento audio. L'ho ascoltato e sulle prime mi sono detta che sono veramente fortunata ad abitare in una zona che viene considerata patrimonio dell'umanità. Spero che siano considerati tali anche il modo di vivere, anche quello quotidiano e le decisioni per realizzare questo modo di considerare la nostra città. La notte di Capodanno ero in piazza a Mestre. Pochi i mestrini sotto la neve e tanti (troppi?) stranieri a sentire il freddo che dentro e fuori ci invadeva. Previste 20.000 persone (fonte dei giornali locali). Oggi dicono 5000.... avete mai visto 5000 persone in piazza? Sarebbe stata stracolma..... vi garantisco che non lo era. Ecco il problema, vi sembrerà strano ma ritengo sia proprio tutto semplicemente qui. Venezia e il suo "nome" internazionale, la realtà provincialotta e un pò misera dall'altra. Chi nega questo non vuole vedere. Ci dice il Sindaco che qui è più difficile amministrare, per una questione economica. No, sindaco, qui è più difficile vivere perchè, lo sappia, non si vive di sola economia, ma di valori, di amore per la propria terra, si dovrebbe vivere di scelte fatte per avere il NOSTRO territorio salvaguardato dallo scempio che, per denaro, viene operato da decenni. Le opere? Se sono funzionali alla salvaguardia della città dovrebbero essere già finite da un pezzo, se sono l'immagine nel nostro territorio nel mondo, ahimè, spero che nessuno ci guardi con occhio critico. Chiediamo denaro a Roma? Siamo realisti, a chi interessa versare un soldo in più a chi ha già finanziamenti miliardari (casino, legge speciale ecc.). Ci si chieda invece dove sono finiti tutti quei soldi. Faccio un appello a noi tutti, uno sforzo per volare alto, la nostra è una città maltrattata da noi stessi, noi non ne vediamo gli aspetti internazionali, noi ci chiediamo solo perchè ci siano città che sono state capitali di cultura, di civiltà e potere e che lo sono ancora, (risparmiatemi l'elenco bastano Berlino, Monaco, Vienna, devo continuare?) e poi c'è Venezia il cui sindaco chiede collaborazione per chiedere a Roma più soldi. Va bene, Sindaco, abbiamo capito. Ci risparmi almeno l'umiliazione di dover chiedere la carità. E se alziamo ogni tanto la voce, ci ascolti, è la dignità che parla. Antonia Rambelli.

Inviato il 08-01-2009 02:10
Inviato da: GIGI

E di questa che ne dite? Ad occhio sbaraglia la concorrenza!

A Mestre non tornerei a vivere

Domenica scorsa, arrivando dal Bellunese, come mi capita di fare ogni tanto per incontrare parenti ed amici a Mestre, mi sono perso in una città che conosco come le mie tasche, avendovi risieduto e lavorato per molti anni, oltre ad esserci nato. Infatti, mentre ero alla guida della macchina, ad un certo momento, nei pressi della stazione ferroviaria, mi sono imbattuto in una serie di divieti che, definirli farneticanti, sarebbe restrittivo. Stessa “minestra” in piazzale Donatori di Sangue, cavalcavia, e tralascio, di fare aggiunte a questo penoso elenco per motivi di opportunità in quanto potrei incorrere in qualche comprensibile errore. E non ero il solo; infatti anche tanti altri come il sottoscritto continuavano a girare attorno sempre allo stesso posto non trovando una via d’uscita, che non fosse priva di divieti. Posso anche capire che, quando si mette mano alla viabilità, c’è sempre uno scotto da pagare, ma, nel caso in specie, ho la sensazione che si stia facendo anche una grande confusione. Se il buon giorno si vede dal mattino, penso che da questa situazione non se ne uscirà in tempi brevi e che, forse, l’amministrazione comunale di Venezia darà dei punti, quanto a confusione anche alla vicina Treviso, diventata a mio avviso un obbrobrio dal punto di vista della viabilità. Se a questo “status” si aggiunge il fatto che, durante un paio d’ore che sono stato in centro, non mi è capitato di vedere una persona che non fosse extra-comunitaria od altro (sia pur con tutto il rispetto per questa gente), specie negli autobus, mi par di avere titolo per affermare che la cosa più bella che ho fatto negli ultimi anni della mia vita è stata quella di andarmene da Mestre. Città nata male, alla fine della guerra, senza un piano regolatore perché c’era fretta di costruire e di guadagnare e che ora di certo non pare avviata verso il meglio. Arnaldo De Porti Belluno

Inviato il 09-01-2009 01:35
Inviato da: Sandro, Mirano

Non andrei a vivere a Mestre nemmeno se mi regalassero l'attico. E non cambierei Mirano nemmeno per l'Amelia!
Mestre: Casino, delinquenza, prostituzione, speculazione, gente di nazionalità diversa che la vive, e scempi di qualsiasi genere da 60 anni a questa parte. Leggo favorevolmente il commento del mio concittadino Luigi.

Noi non siamo terraferma, poichè Mirano stà in provincia, e noi con Venezia non abbiamo nulla a che fare perchè siamo altro comune e abbiamo anche un'altra storia. Venezia è la nostra provincia, quindi come tale noi non siamo terraferma!
Il termine di terraferma è generalistico, poichè porta a considerare "Mestre", e quindi Venezia, come un qualche cosa che si stà espandendo anche in quelle realtà che nulla hanno a che vedere (e per fotruna) con Mestre. Altro è quello che è terraferma perchè Venezia, quindi Marghera, Chirignago, Mestre, ed altro. Noi a Mirano abbiamo il nostro ospedale, abbiamo la nostra amministrazione e il nostro simbolo, ma di più e che non siamo e non saremo mai (per fortuna) Terraferma o Mestre, ovvero Venezia. Ovvero Venezia, perchè dire Mestre è dire una cosa che non è nemmeno città, visto che i suoi "mestrini" l'hanno voluta far rimanere Venezia per non so quante volte, e sopratutto perchè a Marghera e Mestre sono tutti veneziani (provenienti dalla città) che hanno dimostrato anche nei referendum per la separazione, di non amare "Mestre" e la terraferma di VENEZIA! Infatti, con quei referendum, non hanno elevato Mestre a "città". ma l'hanno collocata a continuare ad essere Venezia.

Inviato il 12-01-2009 21:32
Inviato da: Luciano (comitato17settembre@yahoo.it)

Avevo risposto a Fanatico o a Fantastico o Fantasioso, ma ora non trovo più il suo messaggio e non ricordo più chi era. Si sarà volatilizzato. Non importa, il mio messaggio lo inserirò tra le "MIE NOTE" dove riesco a dare sfogo alle mie preoccupazioni, alle mie ansie, alle mie battaglie contro i muri di gomma. Ho trovato molto interessante invece il messaggio dell'amico Aquilotto in Laguna, che non ha lasciato l'indirizzo di posta elettronica. Le sue idee sono anche le mie e potremo confrontarci e magari trovare il modo di stanare e di rendere la vita difficile a chi la sta rendendo a noi da sempre. Il mio indirizzo appare per cui se vuoi puoi scrivermi e confrontarti con me e con la nostra Associazione.
BUON 2009 e speriamo che non piova.
Luciano

Inviato il 14-01-2009 02:20
Inviato da: Sabrina di Spinea

Sono nata a Venezia, esattamente al Lido. Poi mi sono trasferita a Mestre ed esattamenti in Viale S.MARCO, per poi essere mandata via anche da lì, quando con famiglia ho dovuto scegliere la provincia, ed esattamente Spinea, per far vivere e far crescere i miei figli. L'unico dato di fatto ed una certezza, e che da Venezia compreso ovviamente la sua isola del Lido, e la sua terraferma, sono stata sempre cacciata. Prima dai prezzi delle case, poi per la vita insopportabile, per finire nei prezzi della vita di tutti i giorni, che a Mestre è molto più cara rispetto a centri commerciali e negozi della provincia.

Venezia non mi ha dato mai nulla. Spinea, invece, che non è certamente terraferma come qualcuno vuole affermare forse per portare "Mestre" ad essere quello che nella realtà non è, mi ha dato la possibilità di accedere a casa a prezzi"decenti" e quasi nuove; mi ha dato la possibilità di avere spazio per i miei figli; mi dà giardini verdi che sono tali, e non delle cose decantate ma che se si va a vedere sotto sono discaricahe coperte da 50 com di terra (S.Giuliano); mi da la possibilità di avere degli uffici dove essere ascoltata, e non come a Venezia (Mestre e Lido compresi) che siamo solo cittadini per pagare e tassare, e sopportare il menefreghismo e las cattiveria dei taxisti e dei gondolieri e degli albergatori e dei commercianti e di quelli del Porto e degli affaristi affittari di case e spazi che risiedono prevalentemente a Mestre in primisi, e comunque in tutta nella Venezia di terraferma.
Certo anche qui a Spinea i problemi non mancano, esempio la cementificazzione tipica della Mestre scempio degli anni '70, il passante, il traffico. Ma almeno abbiamo delle persone e dei governanti che alla sera e facile incontrare per strada, o al bar per lo spritz, per fargli presente cosa e dovrebbe cambiare e come. Insomma, si puo'parlare, e non essere umiliati come fà una certa persona oramai diventata un podestà che un sindaco, di una gloriosa città quale Venezia.

Hanno ragione da vendere gli amici di Mirano. Spesso si utilizza un linguaggio sbagliato, (vedi Mestre città quando questa non lo è più stata dal'epoca del fascismo) per denigrare quelle realtà che nelle vicinanze di Venezia, sono qualcosa di diverso da Mestre. Qui a Spinea è pieno di Veneziani, villaggio dei fiori è pieno di gente proveniente dall'isola della Giudecca, ma nessuno si sogna di dire che vive in terraferma, e anzi, spesso assisto a scambi di battue quali "Meglio vivere al di qua del Cavalcavia (con Chirignago), perchè di là c'è Venezia". Spinea non è Venezia, ma città di Spinea, ed ha ragione Tello quando scrive che si confonde la nostra città, visto che è laureata in questo, spesso come un proseguo di Mestre, che invece non è nemmeno Comune nè tantomeno città, essendo a tutti gli effetti un quartiere o comunque una delle tante zone della città di Venezia. Come a Mirano, anche qui a Spinea si arrabbiano quando si parla di Spinea mestrinizzata, poichè noi abbiamo il nostro comune, siamo città persino per lo Stato Italiano da tantissimi anni, e sopratutto siamo qualcosa di diverso da"Venezia". Qualcosa di diverso poichè bene o male, qui la vità e molto più razionale di Venezia, compresa quella nella sua zona di terraferma.

Inviato il 14-01-2009 19:10
Inviato da: Luciano (comitato17settembre@yahoo.it)

Cara Sabrina hai ragione da vendere. Quanti Mestrini e quanti Veneziani abitano nella Città di Spinea, quanti Mestrini e quanti Veneziani abitano nella Città di Marcon, nella Città di Quarto d'Altino, nella Città di Mogliano Veneto, nella Città di Oriago, nella Città di Preganziol, nella Citta di Martellago-Maerne, nella Città di ... e quanti Mestrini e quanti Veneziani tutte le mattine sono con la loro automobile in coda sul Terraglio, sulla Miranese, sulla Triestina, sulla tangenziale che perdono ore della propria vita seduti in auto per fare quattro chilometri al mattino per andare al lavoro e quattro chilometri alla sera per tornare a casa e scaricano in quelle quattro strade, perchè di più non sono, migliaia di metri cubi di polveri sottili, unitamente alla loro rabbia, ai Veneziani della terraferma (tanto non sono cittadini). E' vero che si sta bene in campagna dove si respira un'altra aria più pulita dove non c'è una tangenziale che ha il più alto tasso di inquinamento d'Italia, dove l'asporto della spazzatura costa un decimo che non nel Comune di Venezia perchè tanto al mattino chi viene qui a lavorare si porta da casa la spazzatura (poichè molti comuni le fanno pagare a peso). E' vero che nelle Città della cintura della Terraferma i quartieri residenziali sono tutti fuori della viabilità urbana non hanno traffico e si trova sempre da parcheggiare mentre nella frazione Mestre dopo le 8.30 del mattino non si trova più un posto libero. E' vero che le Città di campagna non hanno inquinamento, non hanno prostituzione, magari qualche drogato, ma poca cosa, non hanno ipermercati dove ti bidonano, non hanno mega ospedali sempre pieni, cliniche private sempre piene, l'Enichem, l'Enel, la Fincantieri, la Vega, l'Università, il Gazzettino, gli alberghi, le darsene per le barche piccole e per quelle grosse, l'aeroporto, il Casinò, e chi più ne ha più ne metta. Beati voi che avete scelto di starvene un po' fuori, isolati da quello che è un mondo invivibile e inquinato governati da una classe politica che non ha ancora capito che una CITTA' non può accontentarsi del bacio di mezzanotte fotocopia, del carnevale da "quattro bae 'na palanca", del mercato in piazza come si usava nel medioevo, ecc. E il tuo sindaco e i sindaci di tutte queste belle città che hanno inventato i quartieri residenziali per i Mestrini ex Veneziani perchè non hanno pensato anche di creare le condizioni di lavoro per decine di migliaia di loro cittadini che sono costretti a spostarsi con l'auto per andare a lavorare, per fare le superspese, per ripare l'auto, per comperarsi un paio di scarpe e che continuano a portarci inquinamento, automobili, traffico, confusione. MESTRE è una baracca ed è abitata da baraccati, ma tutti i giorni ospita migliaia di ex baraccati che qui vengono a lavorare e a guadagnarsi uno stipendio che poi portano nella loro bella Città di Campagna dove si respira un'aria pulita e i politici ti offrono anche lo sptritz.
L'anno scorso ho percorso 4.500 chilometri in auto di cui 3500 per spostarmi in Carnia. Sono sempre in bici e la uso col sole, con la pioggia ed anche con la neve e cerco sempre le piste ciclabili diventate ormai isole pedonali a tutti gli effetti, che tengono lontani gli automobilisti che vengono da fuori e le loro automobili.
Un giorno e non è lontano, questa giunta metterà il biglietto d'ingresso per chi non è residente nel Comune di Venezia. Servirà senz'altro per far cassa, ma non solo.
Buonanotte a tutti.

Inviato il 15-01-2009 01:53
Inviato da: Luigi

Luciano ha scritto questo commento: e quanti Mestrini e quanti Veneziani tutte le mattine sono con la loro automobile in coda sul Terraglio, sulla Miranese, sulla Triestina, sulla tangenziale che perdono ore della propria vita seduti in auto per fare quattro chilometri al mattino per andare al lavoro e quattro chilometri alla sera per tornare a casa e scaricano in quelle quattro strade, perchè di più non sono, migliaia di metri cubi di polveri sottili, unitamente alla loro rabbia, ai Veneziani della terraferma.


Caro Luciano, difatti anche qui abbiamo una bella differenza tra i "veneziani" ( che siano del centro storico o della terraferma o del Lido poco cambia, veneziani rimangono sempre) e i Veneti, specialmente quelli che abitano generalmente nella provincia di Ve.
Quest'ultimi, ed è sistematicamente provato anche da fonti della Regione, utilizzzano in maniera maggiore il mezzo pubblico, e specialmente il treno. Anche se sappiamo tutti come vanno questi trasporti, il mezzo privato è generalmente meno utilizzato per andare o tornare dal lavoro, rispetto a Venezia. Ora la domanda è: come mai invece i veneziani non lo fanno? Io da Mirano alla mattina vedo la Stazione sempre piena, e le strade intorno generalmentte vuote di macchine. Chi va a Venezia centro pero'sa che li potrà trovare un servizio che lo porterà in qualsiasi punto dell'isola del centro storico, o nelle isolette; ma quelli che vanno a lavorare a Mestre, invece, sono costretti ad utilizzare l'auto poichè non tutte le strade, e quindi i posti di lavoro, si posso raggiungere con il mezzo pubblico. E qui è la soluzione del tuo affermare. La gente affolla Mestre perchè questa non ha un servizio degno e valido, ad esempio come quello che si trova nel centro storico della tua città. Buona sera. Luigi

Inviato il 20-01-2009 00:48
Inviato da: Anonimo

Quante polemiche si sono innescate!!!!
Vedo che le persone proprio non se la sentono di stare zitte...
Dopo aver letto anche tutti i commenti finora qui scritti non capisco più se lo scritto di Luciano era ironico o parlava veramente a favore di Mestre e di una sua evoluzione.
Leggendo poi le polemiche campanilistiche sull'essere di Venezia o di Mestre o di altrove, mi è venuto un senso di miseria. Che ci piaccia o no Venezia è l'unione delle Municipalità che la compongono (Chirignago-Zelarino, Favaro Veneto, Lido-Pellestrina, Marghera, Mestre-Carpenedo, Venezia-Murano-Burano). Aggiungerei anche Marcon e Cavallino-Treporti che pur essendosi staccati da Venezia ne restano legati fortemente l'uno perché "area artigianale/industriale" in espansione proprio da Venezia e l'altro perché terminal di accesso al centro storico lagunare.
Sul PRG direi che in ottica finalmente dell'attuazione delle aree metropolitane (da un punto di vista legislativo esistono già da un bel po') ha finalmente un senso incentrare lo sviluppo del Comune di Venezia su Mestre e sulle aree limitrofe, che saranno punti nodali nella futura area metropolitana, assieme però a Padova e Treviso. E ha finalmente senso farlo in modo sensato, dopo che per anni lo sviluppo urbano di Mestre, forse mai, è stato speculativo e per niente evolutivo, urbanisticamente parlando.
Poi sulle polemiche sul tram e sui mezzi di trasporto direi che stiamo procedendo verso una soluzione globale che implica il SFMR, i tram e le altre tratte di trasporto locale, in un unico grande progetto di trasporto urbano. Con il solo difetto che siamo ancora poco avvezzi al loro uso. Chi se la sentirebbe di lasciare l'auto, magari venendo da Ferrara, a Piove di Sacco per poi arrivare a Venezia, fare un salto a Treviso e poi tornarsene alla macchina? Il sistema integrato di trasporti, che dovrà prevedere delle tariffazioni utilizzabili su più territorio, potrà permettere e dovrà incentivare questo tipo di uso dell'auto.

E sulle polemiche relative all'acqua alta? I dubbi funzionali sul MOSE per maree eccezionali ci sono. Sul come gli restringimenti delle bocche di porto influiranno idraulicamente in laguna, poco si può prevedere. Certo è che se si vuol mantentere viva Venezia (municipalità) qualcosa bisogna fare.
E se l'acqua crescerà ulteriormente, in modo da invadere anche Viale S.Marco? Cosa verosimile, visto che nei prossimi 30 anni sarebbe previsto un ulteriore innalzamento di mezzo metro del medio mare.
La soluzione finale è quella di andare a vivere a Conegliano.
Viste tutte le polemiche sorte qui dentro, sarei felice che tutta la gronda lagunare venisse sommersa, mettendo così fine una volta per tutte a qualsiasi problema legato al territorio veneziano. Non ho scelto a caso il luogo, almeno lì il vino è buono!

Inviato il 27-01-2009 20:59
Inviato da: Umberto Sartori

E ce ne vorranno di bottiglie, per mandar giù l'esecrazione che il mondo civile ci scaricherà addosso per non aver difeso Venezia.

Inviato il 03-02-2009 10:00
 


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