Ulteriori precisazioni e lo schema dello Stato. Con questa Puntata sospendo la pubblicazione fino alle ultime settimane di Settembre, come precisato in calce. Preleva la versione in pdf di questo documento
Lavoro Minorile Il lavoro minorile è parte integrante dell’Istruzione Pubblica. Specifiche Leggi regolamentano e tutelano il Minore da ogni forma di sfruttamento e, più in generale, da ogni impiego che possa risultare pregiudizievole o nocivo per il Minore stesso. Giova ancora ricordare che la Repubblica di Venezia si dotò di Leggi in materia di lavoro minorile già dal XV Secolo. La Repubblica vede il Lavoro come attività educativa e formatrice della personalità. Integra pertanto nell’Istruzione la teoria alla pratica non in forma astratta ma produttiva per quanto possibile nel rispetto della salute e dell’equilibrio del Minore. L’accesso ai laboratori e alla relativa retribuzione del Minore non ha limiti fissi di età, e dipende esclusivamente dalla valutazione caso per caso degli Insegnanti e della Famiglia. Il bilanciamento tra le ore di studio e quelle di Laboratorio è valutato e concordato fra gli insegnanti e il Minore. Sono molteplici i vantaggi di una simile concezione del lavoro. - La riduzione del trauma di passaggio fra l’ambiente scolastico e quello lavorativo, che avviene per gradi secondo l’inclinazione di ciascun giovane Cittadino. - Il recupero della massima Virtù in tutte quelle Arti e Professioni che richiedono un addestramento precoce per formare Artefici completi come informatici, scienziati o artisti di ogni specialità1. - L’abituare il Giovane alle dinamiche e alle specifiche corporative sia a livello produttivo che politico. - Mantenere in stretto contatto le Corporazioni produttive e di servizio con il processo formativo dei Cittadini.
Unitarietà del Voto Decisionale Un concetto cui si fa riferimento in tutte le procedure repubblicane che ho descritto, ma che non ho ancora espresso in chiaro è l’unitarietà del voto a ogni livello. La valenza elettorale repubblicana non è quantitativa ma qualitativa. Negli Arenghi ogni Cittadino individuo della Repubblica si esprime in forma personale. A ogni livello superiore il voto di ciascun “Semplice” vale similmente, a prescindere dal numero di Cittadini che ne compongono l’insieme. Ogni “mestiere” è depositario di un mistero/ministero di saggezza naturale e religiosa. Chiedendo consiglio alle Corporazioni la Repubblica cerca il consiglio di quel Ministero e non la pluralità delle voci individuali. Per questo le Corporazioni, se non si limitano a questo come funzione, svolgono anche l’importante compito di proteggere e promuovere, nell’ambito del Superiore interesse Repubblicano, gli interessi dei propri addetti. Analogo principio abbiamo visto applicato alla dinamica elettorale dei “Semplici” territoriali per la formazione dei Consigli Inter-territoriali e per il Senato della Repubblica. Non è il numero di abitanti che determina il peso e il valore di un voto, ma la loro identità. La Natura del Territorio e l’Indole etnica della Popolazione sono realtà trascendenti la volontà del singolo, fissate dal Disegno Divino e come tali contemplate e rispettate nella Repubblica. Ogni “Semplice” gode quindi di pari Dignità e considerazione repubblicana. Il “Semplice” metropolitano di Roma o Milano non deve prevaricare, per mero fattore quantitativo numerico, il Dirittto del più sparuto “Semplice” montano. Ogni “Semplice” identificato e riconosciuto viene rappresentato nei vari Consigli inter-territoriali da singoli individui che ne sono portavoce. Un Senatore rappresenterà l’Arengo della Val dei Mocheni e un Senatore rappresenterà la Metropoli di Firenze o la Laguna di Venezia. Schema La struttura statale Repubblicana che ho descritto può apparire complessa al Lettore, ma invito a riflettere sul come apparirebbe una descrizione altrettanto accurata della farragine amministrativa che connota l’Italia in mano ai Partiti. La struttura Repubblicana al confronto è semplice e di facile attuazione, ove il problema politico venga analizzato e ricomposto nei suoi “Semplici” territoriali e sociali. Ricapitoliamo alcuni dei principi essenziali per la Repubblica. • Assunto fondamentale della Repubblica e che il Popolo è Sovrano. Oggi, grazie all’Informatica, il Popolo può e deve costituire al contempo la base e il vertice del Potere Politico. Le decisioni politiche di interesse generale e internazionale devono essere prese da consultazione telematica dell’Arengo con voto individuale palese e pubblicamente registrato. Queste non comportano alcuna variazione nella gestione del potere ma determinano l’informazione e la destinazione del potere stesso. • Le Cariche di Governo sono assegnate individualmente a rotazione annuale e sono soggette a eguale o maggiore contumacia. Questo pone la Repubblica al sicuro dall’insorgere delle fazioni e dei loro perniciosi conflitti. La rotazione delle Cariche, associata a efficienti Magistrature trasversali di Controllo, riduce al minimo la possibilità di fenomeni clientelari o di corruzione continuata. • Gli uomini che impersonano il Potere Politico e Amministrativo non devono mai distaccarsi dal “Semplice” che li esprime. • Autorità e Responsabilità costituiscono binomio indissolubile. • Ogni intervento amministrativo sul Territorio di un “Semplice” è deliberato e attuato dalle Magistrature di quel “Semplice”. L’esercizio del Potere compete esclusivamente a Magistrati e Funzionari specializzati nel campo e nel Territorio in cui il potere va ad attuarsi. Tali Cariche agiscono in stretto contatto con i “Semplici” territoriali e con quelli sociali. • Il Governo Repubblicano ha il compito di accudire al Bene Comune, a tal fine seleziona i propri Magistrati e Funzionari in base a Virtù e capacità nel servire il Popolo come unità morale e materiale. • Al concetto archeoimperiale di Stato Centrale viene sostituito il concetto di “rete di collegamenti” fra “Semplici”. • L’aggregazione Nazionale astratta dalle Identità territoriali fisiche e sociali si realizza attraverso i Simboli e le Opere realizzati in accordo tra le dette Identità. • La Repubblica rispetta e tutela se stessa e al contempo ogni suo componente, sia esso la persona del Cittadino, la Natura del Territorio, le aggregazioni religiose, culturali, etniche e sociali. • Il Cittadino ha diritto di rapportarsi con le interfacce istituzionali nella propria lingua madre. La Repubblica rifiuta il concetto conflittuale espresso nella parola “dialetto”: Essa tutela e promuove le specificità linguistiche locali (lingue madri) in modo paritetico a quello con cui tutela e promuove le Lingue franche. • Nell’Arengo ogni Cittadino rappresenta un voto, nelle strutture politiche più complesse è ogni “Semplice” a esprimere un voto. • Ogni Legge deve essere promulgata nel proprio ambito di tutela di un diritto, individuale o collettivo. In nessun caso può esistere obbligo che non abbia radice esplicita nella tutela di un diritto fondato sulla Natura o sui Principi Repubblicani fra i quali il Buon Senso Comune nella Legge consuetudinaria.
Concludo l’enunciazione del Modello Repubblicano desunto dall’esperienza di Venezia e implementato alle moderne possibilità offerte dalla Sinergetica e dall’Informatica, con uno schema della struttura dello Stato Repubblicano così come esposta in questo scritto. Ricordo che si tratta soprattutto di una proposta colloquiale: colloquio possibile e auspicabile fra tutti i Cittadini sinceramente Repubblicani e Democratici. Seguirà il Capitolo sulle Indicazioni Operative, con alcune riflessioni su possibili e opportune azioni che aiutino la diffusione della Consapevolezza Repubblicana e la conseguente liberazione della Società dalla faziosità partitica.
Schema della Struttura Statale Repubblicana
Arengo del Semplice Insieme di tutti i Cittadini di un “Semplice” territoriale in godimento dei Diritti Politici: delibera per via informatica sulle proposte politiche generali del Senato del Semplice Corporazioni Associazioni per diretta omogeneità lavorativa: esprimono proprie Magistrature e i Consigli Interdisciplinari. Includono il Corpo dei Funzionari della Repubblica Consigli Interdisciplinari Accorpamento di Corporazioni per aree produttive o di servizio, esprimono proprie Magistrature e il Senato del Semplice (vedi pag. 145) Senato del Semplice Valuta e sancisce sulle proposte delle Magistrature. Esprime le Magistrature di Controllo e quelle di Amministrazione generale del Semplice e si rappresenta in ogni Consiglio Iter-territoriale. Produce un proprio rappresentante nel Senato della Repubblica Magistrature di Amministrazione Varie Magistrature Necessarie all’Amministrazione del Territorio e alla cura della Popolazione Magistrature di Coordinamento Interne a Magistrature complesse o numerose, come il Senato o i Grandi Consigli Inter-territoriali Magistrature di Controllo Vigilanza sui Diritti della Repubblica e sui Diritti del Cittadino Magistrature di Comunicazione Interfacce per la creazione dei Consigli Inter-territoriali e Culturali Consigli Inter-territoriali Libere Associazioni fra Semplici territoriali realizzate attraverso rete di collegamento fra Magistrature di Comunicazione Consigli Culturali Libere Associazioni fra Semplici su affinità non strettamente territoriali Consiglio Giurisprudenziale Formato per successive emanazioni dalle Magistrature Amministrative Giurisprudenziali. Sovrintende, con il Senato, alla Forza Armata Repubblicana Forza Armata Repubblicana Reclutata su scala Nazionale Repubblicana e impiegata localmente secondo necessità Forza Armata Locale Reclutata su scala locale per esclusivo impiego locale Corpo dei Funzionari della Repubblica Reclutato su scala Nazionale Repubblicana e impiegato localmente secondo necessità. Sono integrati a questo Corpo i Notai in tutte le loro funzioni, gli Avvocati limitatamente allo svolgimento di cause penali, familiari e di lavoro; sono Funzionari pro-tempore tutti i Professionisti e i Datori d’opera limitatamente allo svolgere lavoro per la Repubblica. La Repubblica offre Servizio di Stato e Funzionari stabili per le Assicurazioni Obbligatorie Chiesa della Repubblica Costituisce corpo morale e rituale ma non dottrinale. Promuove e tutela tutte le Forme Religiose benigne e salvifiche. Investe di Sacerdozio Repubblicano tutte le Magistrature e il Corpo dei Funzionari della Repubblica Magistrature Religiose Sono espresse da ciascuna Comunità Religiosa per varie funzioni assegnate dalla Repubblica e per rappresentarsi nei Savi alla Religione Savi alla Religione Espressi nella misura di un Membro per ciascuna Magistratura Religiosa, promuovono attività ecumenica e, unitamente alle Magi-strature di Controllo, tutelano l’Armonia fra le Religioni e sovrintendono alle attività benefiche Famiglia Repubblicana La Repubblica riconosce quattro forme di aggregazione familiare: - Tutti i Matrimoni Religiosi Tradizionali tra individuo maschio e individuo femmina compatibili con le Leggi Repubblicane: solvibili solo per sterilità della coppia o per altre disposizioni insite alla specificità religiosa del Matrimonio - Il Matrimonio Repubblicano tra individuo maschio e individuo femmina: solvibile solo per sterilità della coppia - Lo Sponsale Repubblicano tra Cittadini: insolvibile - I Patti Familiari Repubblicani fra Cittadini, regolamentati da Leggi Generali della Repubblica e da Disposizioni Locali Senato della Repubblica Progetta e promuove iniziative ideologiche, culturali e politiche comuni a tutti i Semplici della Repubblica: è formato da un rappresentante per ciascun Senato del Semplice Repubblicano Arengo della Repubblica Insieme di tutti i Cittadini in godimento dei Diritti Politici che vivono in “Semplici” Repubblicani: delibera per via informatica su casi di estrema necessità Repubblicana
Tutte le Cariche di Magistratura sono a rotazione annuale e sottoposte a contumacia eguale o maggiore. La Carica di Senatore del Semplice è conseguita a vita salvo indegnità. Tutte le Magistrature Inter-territoriali esercitano il loro Ufficio esclusivamente per mezzo di Sedi locali collegate via rete telematica. Tutti i “Semplici” territoriali riconoscono libera circolazione ai Cittadini Repubblicani sul loro Territorio nel rispetto delle Leggi Generali della Repubblica.
Confesso di non poter garantire di avere esaurito le tematiche essenziali all’implementazione del Sistema Repubblicano e non dubito che si possano rilevare imprecisioni nello schema e nelle enunciazioni precedenti. Ho voluto comunque improntare lo schema, pur consapevole che la mia capacità di concentrazione, dopo circa 17 settimane di fuoco continuo su questo argomento, è duramente provata. Sento il bisogno di uno stacco per riprendere la visione prospettica del tema prima di accingermi a organizzare gli appunti riguardo le Indicazioni Operative nell’ultimo Capitolo di questo libro, che spero vorrete e potrete continuare a leggere dalle ultime settimane di Settembre 2011.
Nota sull’Ecumenismo Repubblicano (Nell’edizione integrale comparirà in calce al capitolo sulla Chiesa Repubblicana). Una mente pignola potrebbe rilevare in obiezione al mio discorso lo stesso argomento da me addotto in confutazione della sentenza di corte costituzionale del 2002, che nel contenitore religioso repubblicano, in omaggio alla parità dei Riti, le Festività renderebbero impossibile l’organizzazione del Lavoro. Tra i compiti dei Savi alla Religione sarà dunque quello di concordare il calendario delle Festività Repubblicane, calcolato proporzionalmente sulla media delle Festività previste dai vari Riti presenti sul Territorio, fermo restando il pieno diritto di ciascun Credente di celebrare in pubblico e in privato, in orario extra-lavorativo tutte le Festività della Religione cui appartiene.
1- Non mi è necessario includere gli atleti in questa lista, poiché, non a caso, l’attuale sistema oclocratico non ha incluso il divieto di praticare gli sport ai minori, nonostante la pratica precoce intensiva e agonistica di molti di questi possa tradursi in grave pregiudizio per lo sviluppo del Minore. L’effimera gloria sportiva è infatti uno dei principali ingredienti nel lavaggio massificato del cervello.
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